mercoledì 23 giugno 2010

La creatività per la gloria e la fuffa per lo stipendio

Auditorium di Jwt sta facendo un figurone a Cannes. Auditorium di Jwt e tutta l'operazione Heineken è veramente una gran campagna. Buffo che Jwt (buffo quanto un novantenne che cade dalle scale e muore in realtà..) sia anche una delle agenzie che sta andano peggio ngli ultimi tempi. E giù licenziamenti.
Chiunque abbia lavorato almeno mezz'ora in un agenzia di pubblicità sa che i lavori sono di due tipi: quelli che esaltano i creativi e la merda quotidiana (questa definizione non è mia di un noto Vice-DC milanese). I primi finiscono nel portfolio,su I believe in adv e  vincono premi mentre i secondi pagano gli stipendi. Difficile fare a meno dei secondi. La Leagas Delaney per esempio fa delle gran cose, ma anche Somatoline e Tim Tribù. Leo Burnett  produce cose eccellenti, ma fa anche le odiose campagne Tim con Belen e De Sica, dalla United (da molti considerata, anche a ragione, la miglior agenzia italiana) sono uscite battute (per Vodafone) come: "sei un palloncino gonfiato" o "quest'estate fa card".
Certo.. anche Heineken paga gli stipendi, ma il Museo del fumetto di Lucca, l'Itasian Resturant, Enpa o la Lipu (etc etc) no. Ma allora? I clientoni sono allergici alla creatività? è impossibile fare ottima creatività che sia capibile da tutti? I direttori marketing dei grandi brand son dei cagasotto?
Certo che se fossi alla RayBan e un'agenzia mi presentasse una cosa di questo tipo...

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